La nostra storia

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La Cassa Cooperativa fra i dipendenti dell’A.T.C. di Bologna è stata costituita a rogito Dr. Alberto Franchi in data 28 febbraio 1958 da un gruppo di dipendenti dell’allora ATM di Bologna.
Dalla sua costituzione si è sempre prefissata l’obiettivo di risolvere i problemi finanziari dei propri associati (acquisto della casa, del mobilio, dell’autovettura, le spese scolastiche ecc.) operando sempre nel rispetto delle leggi e avendo sempre presente il principio della mutualità che è una delle caratteristiche della nostra terra.

Il primo Presidente della cooperativa è stato il rag. Giorgio Perini, poi dal 1965 al 1989 tale incarico è stato ricoperto dal dott. Jader Paolieri.
Si deve alla sua dedizione e alla sua capacità (con incredibile perizia calcolava i ristorni dei prestiti con il solo ausilio di una “comptometer”) con la collaborazione di Gherardo Pinotti (che svolgeva le funzioni di segretario dopo un mezzo turno di guida) e alla fattiva collaborazione dei consiglieri che si sono avvicendati nel periodo, se la Cassa Cooperativa è riuscita, nei momenti difficili degli anni 70 e 80 con la crisi economica e l’inflazione in doppia cifra, a mantenersi in vita e a soddisfare i bisogni dei propri soci.
Nel 1990 l’assemblea dei soci acclamò il Dott. Paolieri, ormai ottantenne, presidente onorario e nominò il nuovo consiglio di amministrazione nelle persone del Geom. Alfonsino Serra Presidente, Rag. Lamberto Lodi Vice Presidente, Rag. Anna Furini, p.i. Fernando Bortolotti, Geom. Giovanni Ventura, Sig. Gianno Franchini e Rag. Renzo Piccoletti consiglieri, con il preciso mandato di informatizzare la gestione della Cassa Cooperativa e svilupparne l’attività.

Grazie ad un accordo aziendale, alla Cooperativa furono riconosciute 1.000 ore lavorative. Completata l’informatizzazione della gestione a cura del presidente, si cominciò ad ampliare l’offerta per i soci con i mutui e con prestiti a lunga durata, riconoscendo per i soci depositanti tassi altamente superiori a quelli riconosciuti sia dalle banche che dalle altre cooperative.

Nel 1991 la legge n. 197 impose alle cooperative finanziarie un capitale sociale di almeno 1 miliardo di lire (516.457,00 €) ; il capitale sociale della cooperativa era di 7.409.000 lire (3.826,43 €).
In pochi mesi i soci sottoscrissero e versarono la nuova quota proposta dal C.d.A. di 1.000.000 lire (516,46€) portando il capitale sociale della Cassa Cooperativa a oltre 1.250.000.000 lire (645.571,00€) consentendo così alla cooperativa di continuare l’attività.
Con il D.M. 29 marzo 1995, si consentì alle cooperative finanziarie di continuare la raccolta del risparmio fra i soci, a condizione che lo Statuto fosse approvato dall’ente di riferimento, che nominava anche un componente del C.d.A e del Collegio Sindacale, e che fossero soci solo i dipendenti e pensionati dell’ente ( all’epoca ATC Bologna). L’assemblea straordinaria dei soci in data 14 novembre 1995 adeguava il proprio Statuto a quanto statuito dal D.M. 29/3/1995, continuando così la propria attività in favore dei soci anche con l’introduzione dal 2001 (legge 23 dicembre 2000 n. 388 art. 23) del ristorno ai soci. Nel 2004 Serra e Lodi passarono il testimone rispettivamente al Dott. Angelo Damiani e alla Rag. Daniela Valdiserra che portarono notevoli novità nell’organizzazione della Cassa Cooperativa quali il trasferimento dello sportello in pieno centro di Bologna presso il Circolo G.Dozza e l’utilizzo esclusivo degli sportelli bancari per i versamenti ed i prelievi dei soci.

Dopo le dimissioni del vice presidente Valdisserra Daniela subentrò quale vice presidente Vignoli Claudio. Nel 2007, subentrarono quale Presidente il Dott.Ing. Andrea Bottazzi e quale Vice Presidente la rag. Mara Monterumisi. Dal 2008 in poi si è capito ancora di più quanto fosse evoluta l’dea dei soci fondatori viste le perturbazioni del settore finanziario mondiale che hanno provocato forti preoccupazioni per le famiglie. Nel 2009 atc spa si è fusa incorporando acft spa. Questo nuovo bacino ha di fatto provocato un salto dimensionale nella cassacoop che ha dovuto pensare alla fruibilità dei servizi ai soci in modo molto più allargato in termini territoriali.
Con un Cda che si è evoluto per la presenza di un consigliere ex acft e un consigliere dalla Sosta l’attuale consiglio è stato riconfermato nel 2010 e scadrà nel 2013. L’avvio di TPER spa dal 1 febbraio 2012 non ha influito sull’operatività della Cassacoop che ha trovato nel nuovo vertice un supporto motivato.
Tper spa è subentrata nei rapporti con la Cassacoop con tutte le prerogative che erano in capo ad atc spa. Nell’assemblea straordinaria del 16 maggio 2012 la cassacoop ha modificato la sua ragione sociale in Cassacoop dipendenti servizi mobilità integrata Emilia Romagna – società cooperativa.
La versione definitiva del Dlgs 141/2010, che aveva provocato al Cda di cassacoop qualche preoccupazione nella prima stesura grazie all’intervento di Asscoopfin – associazione delle coop finanziarie - nella sua versione finale conferma di fatto il modello del D.M. 29 marzo 1995.
Il decreto 141/2010 ha considerato nel suo testo i dettami della direttiva europea 48 del 2008 relativa ai contrati di credito ai consumatori che per le finanziarie che si rivolgono ad un pubblico ristretto specifico con queste caratteristiche:

a) è istituita per il reciproco vantaggio dei suoi membri;
b) non realizza profitti per persone che non siano i suoi membri;
c) persegue una finalità sociale in virtù della legislazione nazionale;
d) riceve e gestisce i risparmi dei suoi soli membri e fornisce loro fonti di credito;
e) fornisce credito sulla base di un tasso annuo effettivo globale inferiore a quello prevalente sul mercato o soggetto ad un limite massimo fissato dalla legislazione nazionale”.

La direttiva indica di di favorire lo sviluppo di realtà finanziarie di questo tipo attraverso opportuna legislazione nazionale. Queste piccole realtà locali sono , infatti, alternative ai colossi del mondo della finanza che possono provocare, come è stato, forti turbolenze e comportamenti fortemente speculativi che danneggiano i consumatori. In questi anni l’obiettivo è rimasto quello originario dei fondatori rispondere alle necessità dei soci creditori e debitori in ottica di scambio mutualistico con trattamenti contratuali decisamente migliori del sistema finanziario tradizionale.

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